"L'approccio tradizionale del Kashmir consiste nel constatare molto chiaramente cosa sono la macchina corporea e la macchina mentale. La pratica è mettersi a disposizione del corpo, lasciare che la struttura venga pacificata dall'intensità dell'ascolto della nostra sensorialità in risveglio. Il corpo tattile si risveglia nella pratica, e partecipa al dissolversi del corpo schematico e condizionato. Il cervello diventa allora silenzioso, vivo, sensibile e immobile come un coccodrillo sulla riva: nè anticipazione, nè memoria, tranquillità senza inizio nè fine, silenzio bruciante di vita"
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