Sabato
22 settembre si è svolta l’inaugurazione della nuova sede, della Scuola di Yoga
“Palermo Yoga”, in via Guglielmo Borremans, 9, (www.palermoyoga.it). C’è
un’atmosfera di sacralità nell’aria, si diffondono odori di lavanda e olio
essenziale di ylang ylang, qualcuno afferma
che sembra una Cappella…!! Direi, invece che sembra un Tempio, non nel
senso religioso del termine, ma nel
significato naturale, che fa emergere, cioè, l’elemento sacro, contenuto nelle
vite di ciascuno.
Si
svolgono due pratiche di Yoga per l’occasione, la prima, è tenuta da Maria
Cicero, insegnante e Presidente di Palermo Yoga, la seconda, da Aido
Mangiaracina, insegnante dell’Associazione.
Introduce
e saluta i partecipanti Maria Cicero:
“
Questo è un giorno molto importante per
la nostra Scuola, celebriamo questo spazio come nuova sede. Il nostro progetto
di Yoga nasce nel 2005 sulla scia degli insegnamenti del Maestro Salvatore
Sanfilippo, propone lo Yoga secondo l’impostazione rigorosa di una tradizione.
Yoga nella cultura indiana rappresenta un Darshana, (devanāgarī दर्शन, dalla radice sanscrita drś, cioè
"vedere" ), può essere tradotto “punto di vista”, è una delle sei Scuole del sapere, Samkhya,
Nyaia, Vaisesika, Yoga, Mimansa e Vedanta. Queste Scuole incontrano trasversalmente
tutti i rami del sapere e hanno come scopo l’indagine della Realtà. Nella
cultura indiana non c’è contrasto tra i vari settori del sapere, “sono punti di
vista” di un’indagine conoscitiva e
tutti conducono alla Realtà Ultima. Yoga dunque si trova all’interno di un
apparato del sapere caratterizzato da rigore e serietà, Yoga non è ginnastica è una disciplina equiparabile ad una scienza”.
Sbirciamo
nella sala di Yoga, siamo incuriositi, desideriamo vedere l’allestimento, si
entra a piedi scalzi, in silenzio e soltanto per praticare. Alle pareti ci sono
le gigantografie di tre Yogini del Tamil Nadu, X sec. in posizione Siddhasana; cattura
la nostra attenzione una grande immagine di Shiva, nella forma di un
Ekamukhalingam, che simboleggia la coscienza pura e assoluta, la forma più
dematerializzata della Realtà. Sulla parete nord alle spalle della postazione
dell’insegnante, si trova un olio su tela, molto colorato e psichedelico, intitolato
“Creazione e Dissoluzione”. Sintetizza in modo simbolico, il ciclo cosmico di
creazione e dissoluzione dell’Universo e rispecchia contemporaneamente il
funzionamento della coscienza.
Gli
allievi sono seduti sui tappetini nell’attesa dell’inizio della lezione,
qualcuno vorrebbe entrare per assistere e guardare, ma l’insegnante afferma che
non è possibile rimanere nella sala senza praticare, lo Yoga non è qualcosa da
guardare come un’esibizione di danza o di ginnastica artistica, è un’esperienza
interiore che va vissuta direttamente, quindi, invita ad uscire dalla sala
coloro che non praticheranno.
Nell’intervallo
tra una lezione e l’altra osserviamo i volti distesi di coloro che escono dalla
sala di Yoga, notiamo un vero e proprio effetto lifting, appaiono soddisfatti e
rilassati, alcuni volti ricordano l’espressione illuminata delle statue di
Jayavarman, imperatore- divinità dell’impero Khmer in Cambogia.
Adesso
possono assaporare una tisana e dolci di mandorla e cioccolata, raccogliamo impressioni a caldo: alcuni sono
allievi fedeli e praticano da diversi anni, altri sono alla prima esperienza e
pensano di incominciare il corso di yoga invernale, sono tutti molto soddisfatti.
Maria Cicero
Maria Cicero